Nunzio Tria

Nunzio Tria
Io Contro

I MALEDETTI


Jean Nicolas Arthur Rimbaud
(Charleville-Mézières, 20 ottobre 1854Marsiglia, 10 novembre 1891)



L'uomo dalle suole di vento



Mattino

Non ho forse avuto una volta una giovinezza amabile,
eroica, favolosa, da scrivere su fogli d'oro, - troppa fortuna!
Per quale delitto, per quale errore mi sono meritato
la mia bebolezza attuale?
Voi che pretendete che le bestie scoppino in singhiozzi
di dolore, che i malati disperino, che i morti facciano
brutti sogni, cercate di raccontare la mia caduta
e il mio sonno. Io, non so spiegarmi meglio del
mendicante coi suoi perpetui Pater e Ave Maria.
Io non so più parlare!

Eppure, oggi, credo di aver terminato la relazione
del mio inferno. Era davvero l'inferno; l'antico,
quello di cui il figlio dell'uomo aprì le porte.
Dallo stesso deserto, la stessa notte, sempre i
miei occhi stanchi si ridestano alla stella d'argento,
sempre, senza che si commuovano i Re della vita,
i tre magi, il cuore, l'anima, lo spirito. Quando
andremo dunque, al di là delle spiagge e dei monti,
a salutare la nascita del lavoro nuovo,
la saggezza nuova, la fuga dei tiranni e dei demoni,
la fine della superstizione, ad adorare - per primi!
- Natale sulla terra!
Il canto dei cieli, la marcia dei popoli! Schiavi, non
malediciamo la vita.


Tratto da "Opere" di ARTHUR RIMBAUD,
traduzione a cura di Ivos Margoni, per Feltrinelli



Le suore di carità

Il giovane dagli occhi sfavillanti, abbronzato,
Dal bel corpo ventenne che dovrebbe andar nudo,
- In Persia, un genio ignoto l'avrebbe adorato
Quella fronte raggiante al chiaror della luna -,

Impetuoso ed insieme verginalmente dolce
E cupo, fiero delle sue prime testardaggini,
Simile ai mari giovani, pianti di notti estive,
Che si rivolgon lenti su un letto di diamanti;

Il Giovane, dinanzi agli orrori del mondo,
Trasalisce nel cuore largamente irritato,
E con la sua ferita profonda ed inguaribile,
Desidera la sua suora di carità.

Ma tu, o Donna, cumulo di viscere, pietà
Dolce, tu non sei mai Suora di carità,
Né sguardo nero o ventre dove s'annida un ombra,
Né dita lievi o seno fatto splendidamente.

Cieca non risvegliata dalle pupille immense,
Tutto il nostro abbracciarti è una sola domanda:
Sei tu che da noi pendi, portatrice di seni,
Siamo noi a cullarti, Passione grave e bella.

I tuoi odi, i torpori grevi, gli smarrimenti,
E le brutalità sofferte nel passato,
Tutto ci rendi, o Notte, ma senza cattiveria,
Come un di più di sangue ad ogni mese effuso.

Quando la donna, un attimo portata, lo spaventa,
Amore, appello vivo e cantico di azione,
vengano a dilaniarlo le più anguste ossessioni,
Vengan la Musa verde e la Giustizia ardemte!

Di continuo assetato di splendori e di calme,
Senza le tue sorelle implacabili, geme,
Tenero, per la scienza dalle alme braccia, e porge
Alla natura in fiore la fronte insanguinata.

Ma la sera alchimia e le indagini sante
Ripugnano al ferito, dotto orgoglioso e cupo;
Si sente calpestato da atroci solitudini.
Allora, sempre bello, senza temer la bara,

Creda alle vaste mete, Sogni o Vagabondaggi,
Immensi, attraverso le verità notturne;
Che ti chiami nell'anima e nelle membra vinte,
O Morte misteriosa, suora di carità.


Tratto da "Opere" di ARTHUR RIMBAUD,
traduzione a cura di Ivos Margoni, per Feltrinelli




Paul Marie Verlaine



Mistico e sensuale


Verlaine

Melanchonia

Da piccolo, sognavo Ko-Hinnor,
sontuosità persiana e papale,
Eliogabalo e Saradanapalo!

Il mio desiderio sotto tetti dorati,
tra profumi, al suono di musiche
creava harem infiniti, paradisi fisici!

Oggi, più calmo ma non meno ardente,
(la vita la conosco! bisogna pur piegarsi!)
ho dovuto trattenere la mia bella follia,
e tuttavia non so ancora rassegnarmi.

D'accordo! il grandioso mi sfugge di mano,
ma maledetti siano il piacevole e la feccia!
detesto per sempre la donna gentile,
la rima assonante e il prudente amico.

Tratto da "Poesie" di PAUL VERLAINE,
cura e traduzione di Renato Minore, per Newton edizioni



Capricci

Donna e Gatta

Lei giocava con la sua gatta
e che meraviglia era vedere
la bianca mano e la bianca zampa
trastullarsi nell'ombra della sera!

Lei nascondeva - la scellerata -
sotto i guanti di filo nero
le micidiali unghie d'agata,
taglienti e chiare come un rasoio.

Anche l'altra faceva la smorfiosa
e ritraeva i suoi artigli d'acciaio,
ma il diovolo non ci perdeva nulla...

E nel salottino, dove sonoro
tuintinnava il suo aereo riso,
quattro punti di fosforo brillavano.


Tratto da "Poesie" di PAUL VERLAINE,
cura e traduzione di Renato Minore, per Newton edizioni





Stéphane Mallarmé

(Parigi, 18 marzo 1842Valvins, 9 settembre 1898)



Il simbolista

Mallarmé

Brindisi

Nulla, una schiuma, vergine verso
solo a indicare la coppa;
così al largo si tuffa una frotta
di sirene, taluna riversa.
Noi navighiamo, o miei diversi
amici, io digià sulla poppa
voi sulla prora fastosa che fende
il flutto dei lampi e d'inverni;

una bella ebbrezza mi spinge
né temo il suo beccheggiare
in piedi a far questo brindisi

solitudine, stella, scogliera
a tutto quello che valse
il bianco affanno della nostra vela.

Tratto da "Poesie" di STEPHANE MALLARME'
traduzione e cura di Luciana Frezza, per Feltrinelli

Una negra...

Una negra dal demonio squassata
vuol godersi una bimba torva di irutti
agri e perversi sotto la veste bucata,
s'appresta l'ingorda alla premeditata lussuria:

felici accosta al suo ventre due piccoli seni
e in alto sì che la mano non giunge a toccarli,
dardeggia lo schiocco oscuro dei suoi stivaletti
come una rigida lingua inetta al piacere.

Contro la paurosa nudità di gazzella
che trema, sul dorso quale elefante impazzito
riversa aspetta ed accurata s'ammira
sorridendo con tutti gl'ingenui denti alla bimba;

e fra le gambe dove la preda si stende,
oltre una nera pelle dischiusa fra i crini,
il palato protende di quella bocca strana
pallida e rosa come una conchiglia marina.

Tratto da "Poesie" di STEPHANE MALLARME'
traduzione e cura di Luciana Frezza, per Feltrinelli

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Alleluja!
Finalmente qualcuno che propone cose intelligenti.
Bravo Nunzio, ti seguirò.
Giulio, da Trento.

Nunzio Tria ha detto...

Ti ringrazio, Giulio, per il bel complimento... Sento che hai una bella energia... Continua a frequentare il blog.
Ciao, fratello.
Nunzio.

Anonimo ha detto...

Che forza sti poeti. Io ero rimasto a Manzoni e company... che palle!
I miei complimenti all'autore del blog, anche per le sue pazzesche poesie.
Monica da Bari

Nunzio Tria ha detto...

Monica, ti ringrazio per i complimenti che mi fai, per il Blog e la scelta dei poeti, ma guarda che Manzoni e company, come dici tu, sono altrettanto grandi come questi ospitati nei vari post. Forse ci piacciono di meno perché ce li hanno propinati in maniera noiosa a scuola... chissà?
Torna a visitarci.
Un abbraccio forte. Nunzio Tria.

Anonimo ha detto...

Il bello di Internet è che, immezzo a tanta merda, ogni tanto trovi una perla come questo blog.
Tria, ti adoro.
Zia Sandra da Rovigo.

Nunzio Tria ha detto...

Cara zia Sandra, grazie per le tue parole ottimamente colorite, grazie per il tuo amore per questo blog e grazie per "odorarmi". Un abbraccio.
Nunzio