Nunzio Tria

Nunzio Tria
Io Contro

STASERA L’ECLISSI E’ PIU’ TERRIBILE…

Letture poetiche di

NUNZIO TRIA
e GIACOMO SALVEMINI

Venerdì 9 dicembre 2011, ore 19.00
Vecchia Chiesa, Viale Unità d’Italia, Crispiano (Ta)
Coordina Anna SORN
Organizzato dal Comune di Crispiano,
Assessorato alla Cultura.


Nunzio Tria
Nato a Castellaneta nel ‘56. Vive e lavora a Laterza.
Definito “il poeta maledetto” per il suo slang ruvido e dissacrante, ha scritto tre raccolte di poesie: “Io Contro”, poesie, 1994 - “Sconcetti”, poesie, 1997 - “Enucleo”, poesie, 2004.
Ideatore e curatore della prima Antologia di Poeti Laertini, “Di Noi le Urla e i Canti”, poesie, 2006.
Fondatore e direttore de “il mal’occhio”, volantone di disinformazione locale: mensile laertino.
Nel 1998 partecipa alla Lettura dei Poeti Mediterranei, “I Poeti per la pace”, con Tito Patrikios, Jabbar Yassin, Izet Sarajlic, Giuseppe Goffredo e altri.
Progetta e dirige la rassegna poetico-teatrale “Disfonie, pura azione poetica urlata sottovoce, per dare fiato alla nostra terra”- Laterza.
E’ inserito nelle Antologie:
“L’Anemone e la Luna”, quaderni dei Poeti La Vallisa, 2001;
Antologia dei Poeti pugliesi contemporanei “L’inquieta Armonia” – Portofranco; 2002;
“La Parola Incantata”, quaderni dei Poeti La Vallisa, 2003;
“Nel Corpo della Parola”, La parola del corpo -70 Voci dall’Eros
2011 - Edizioni Le Nuvole – Teatro Roma.
Vincitore di premi nazionali di letteratura, partecipa a numerosi readings di poesia, personali e collettivi, in diverse parti d’Italia.
Alcuni suoi testi sono stati tradotti in francese, greco e hindi.
Fondatore e regista della “Compagnia Teatro Instabile” di Laterza.
Nel 2008/09 progetta e dirige laboratori di lettura poetica nelle scuole medie inferiori e superiori.
Attualmente sta curando, per dare alle stampe, l’Antologia dei Poeti jonici.

n. t.
“L’incontro con la Poesia risale all’età dell’infanzia, e credo che sia stata Lei a cercarmi e salvarmi. Da allora non ho fatto altro che occuparmi di Lei; ma Lei mi sfugge sempre e non si lascia mai prendere”.
“Chissà cos’è davvero Poesia? Una possibilità? Il risultato di una disfunzione neuronale? Un atto d’amore? Una forma di comunicazione anima(le)? Vigliaccheria, finzione? L’effetto collaterale di una sindrome ignota? “La confessione che la vita non basta”? Sensibilità? Forza? Fallimento? Grandezza? Carne? Stupidaggine? Sangue? Debolezza? Suicidio?”.


NUOVI INCONTRI
Biblioteca Civica “Carlo Natale”

Bimestrale di Cultura, Informazione, Attività amministrativa, Politica, Turismo e Sport ___a cura del Comune di Crispiano – Ta

Giovedì 12 gennaio 2012

Home Cultura
"Stasera l'eclisse è più terribile" di Tria e Salvemini”

Due voci per una serata dedicata alla poesia, quella di Nunzio Tria e quella di Giacomo Salvemini.
Ad ospitare il loro “ nòstos “ la Chiesa Vecchia di Crispiano, centro del Vallone a levante del quale, lungo le sponde scoscese, ancora permangono le grotte che ospitarono i primi nuclei abitativi che di qua dettero origine ad un paese che ormai si espande a perdita d’occhio per ogni parte, come da un centro propulsore.
Non è la prima volta che i due poeti propongono le loro performances, pur non essendo di Crispiano, qua hanno trovato il loro paese di elezione: Tria, per i legami di stima e di frequentazione; Salvemini, per la residenza trentennale e per l’inserimento totale nel tessuto sociale.
L’iniziativa culturale, avvenuta il 9 Dicembre, patrocinata dal Comune, dall’assessorato alla Cultura, dalla Biblioteca Civica “ C. Natale “ ha dato l’avvio alle tante del periodo natalizio.
Ogni volta i loro “ritorni” hanno significato condivisione e verifica…, per poi ripartire e affrontare altri viaggi…
Poeti e appassionati di poesia, essi sono consapevoli che la poesia può offrire occasioni di cambiamento, non dettate però da ipotesi astratte, ma da dettami della ragione e della fede, del genio e del come la poesia è cammino verso la verità della vita e dell’arte, come aspirazione a quella che, nella sua complessità, potrebbe definirsi aspirazione alla bellezza, luce della mente e del cuore.
Non a caso lo slogan della locandina d’invito recitava “ Stasera l’eclisse è più terribile”, dove l’eclisse esprimeva metaforicamente il buio che tenta di fagocitare la luce, la quale, sfuggendo comunque alle tenebre più oscure come onda di piena dall’argine, può riaprire alla speranza.
La poesia è fonte di quella luce di speranza, perché energia suggestiva capace di gettare lo sguardo sul fondo misterioso ed infinito dell’essere.
La poesia è quel sentire della coscienza umana che riesce ad “aprire una porta lungo il muro” a dirla con Umberto Saba.
E se gli antichi esorcizzavano le eclissi con i miti e le leggende e intanto osservavano attentamente gli eventi, consapevoli che c’è un’immensità che sfugge alle convinzioni più immediate e spesso più subdole.
Chi vive il tempo presente minimizza o sottovaluta, non le eclissi, ma il buio di certi momenti di crisi e non approfondisce, non integra, non si propone di ricercare la sintonia perduta, il senso della sua esistenza e la sorgente della luce oscurata.
Certo la poesia, intesa come aspirazione alla bellezza, non salvò neppure il principe Muskin, che ne profetizzava la forza rivoluzionaria nell’ “Idiota” di Dostojevskij, né tanto meno il mondo.
Nonostante ciò, uno studioso della teoria di Muskin ha affermato che “Può conciliare però le parti ed educare ad un’armonia interiore e collettiva”.
Nunzio Tria e Giacomo Salvemini, pur nella differenza degli stili e delle ispirazioni, alla capacità taumaturgica della poesia, tendono.
La sera del 9, lo hanno dimostrato con la lettura dei loro testi.

Autrice: Anna Sorn
Copyright "Biblioteca civica C.Natale"
Comune di Crispiano Taranto

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